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In Italia si torna alla carne. Ma soprattutto, a quella di qualità

Il dibattito non è più tra la carne di qualità e quella di basso livello, ma è tra carne o non carne. La battaglia è aperta da tempo, anche in Italia. Come in tutte le cose, la miglior scelta è l’equilibrio: la carne va consumata, fa parte di un corretto regime alimentare, che deve essere completo, ma nella giusta misura. Non in eccesso. E questo vale sia per il benessere dell’organismo che per quello dell’ecosistema, dal momento che gli allevamenti fuori controllo e in eccesso portano ad un aumento delle dosi inquinanti.

Il bello in questa battaglia è che le parti in causa tirano fuori dati a piacere. L’una sostiene che l’uso di carne sia in calo, l’altra che invece è in aumento, solo per screditare la controparte. Ma non si contano le fake news, gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie: anche qui, ci vuole misura. A noi di Biancardi 1950 non interessa entrare nella polemica: vendiamo carne di qualità italiana in Italia, quella che merita di essere consumata da chi ha deciso di farne uso, nel rispetto di tutti gli altri.

Calano le proteine vegetali, risale il consumo di carne

Ma è interessante osservare qualche dato, per capire le tendenze del mondo attuale e le idee degli italiani, che vanno verso la carne di qualità. Secondo l’Osservatorio permanente sul Consumo Carni, è cresciuta di oltre il 5% la spesa delle famiglie italiane per la carne rossa nel 2018: è il valore più alto mai registrato negli ultimi sei anni. Quelli in cui l’uso di carne era calato a picco perché sostituito dalle proteine vegetariane. La Coldiretti supporta il dato: sulla base dei dati Ac Nielsen relativi al 2018, viene segnalato un calo dei prodotti a base vegetale sostitutivi della carne, nello specifico con una flessione degli acquisti del 9% per tofu e seitan e del 41% per i wurstel vegetali. Di contro, la domanda per la vera carne è cresciuta, secondo Coldiretti, del 13%, limitando il dato alla carne confezionata acquistata nella grande distribuzione.

Gli italiani privilegiano la carne di qualità

Quel che ancor di più ci interessa è che gli italiani sembrano privilegiare la qualità della carne alla quantità. Consumano infatti meno carne dei paesi vicini: 79 chili pro capite, rispetto ai 100 della Spagna, agli 86 di Germania e Francia. Secondo Coldiretti, il 45% degli italiani sceglie carne interamente prodotta sul suolo nazionale, il 29% sceglie quella locale e il 20% non rinuncia ai tagli con il marchio Dop, Igp o con una certificazione di origine e qualità. E infine, il 63% degli italiani si dice disposto a pagare di più per la carne che proviene da allevamenti che rispettano il benessere degli animali: vuol dire che si predilige la carne di qualità. È un’ottima notizia, che testimonia una buona cultura sull’alimentazione e, in particolare, su un tema così dibattuto come la carne.